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Pillole di LSD (Life Style Design)
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Pillole di LSD è un format che ha voglia di parlare un pò di come viviamo, dei nostri stile di vita e della bellezza insita nel poter disegnare i nostri stili di vita, un pò come uno stilista, che fonde colori, profumi, forme e sembianze… per dare vita ad una sua creazione unica. E cosa è la nostra vita se non un cocktail di tutto ciò: dei colori con cui ci vestiamo ed arrediamo la nostra giornata, dei profumi con cui ci ipnotizziamo e nei quali cerchiamo conforto o stimolo. E perché no dei valori, desideri ed ideali a cui lasciamo il compito di indicarci la via verso la nostra felicità. E proprio su questo punto a noi piacerebbe soffermarci. Quante volte vi capita di farvi la domanda “Che cosa è per me la felicità?” Cosa o chi mi rende davvero felice?”
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43 епізодів
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×In questa puntata finale vediamo Alberto e Giancarlo passarsi la palla rispondendo a un paio di domande che si sono preparati per l'occasione. Un'altra stagione di Pillole di LSD è terminata, ed è giunto il momento di tirare le somme.
La conoscenza sistemica è un bel rompicapo, puzzle dal numero imprecisato di pezzi e costantemente in movimento. Quali concetti dovremmo aver bene chiari in noi per sfruttare le capacità molteplici che abbiamo imparato nelle esperienze salienti della nostra vita, perché questo puzzle abbia un senso pratico e funzionale? Ci vuole pazienza e tempo di far decantare, mantenendo aperto lo sguardo sui confini esterni del nostro percorso. - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
Sei capace di connettere le tue competenze? La competenza sistemica è proprio questo, ovvero la capacità di generare una competenza mescolando singole competenze che già possediamo. Non importa se siamo mediocri in 3 campi diversi. La competenza sistemica ci permetterà di “far parlare tra di loro” queste 3 mondi per generare un’abilità unica in cui non abbiamo concorrenti. - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
Spesso litigavo con i miei genitori. Mi sentivo incompreso. Mi pareva impossibile non riuscire a comunicare con loro. Soprattutto con mio padre. Avevo sempre creduto che mio padre fosse un uomo fantastico, e a quel tempo ci credevo ancora. Ma lui si comportava come se sbagliassi sempre. Tutto quello che facevo gli sembrava fatto male, inutile o inadeguato. Andai avanti per un bel po’ convinto di essere sbagliato. In tutto quello che facevo. Poi un giorno lessi una storiella che mi rimase impressa e che lentamente cominciò a scavare dentro di me liberandomi gradualmente da quella convinzione. - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
nel Buddhismo la ruota dell'esistenza ha come uno dei cardini l'ignoranza come uno dei veleni dell'esistenza umana. L'accezione di questa ignoranza affonda radici antiche nella cultura millenaria della pratica della conoscenza orientale,dove era vista come mancata ricerca della conoscenza.. ma a noi la ruota serve solo per sterzare su un improvviso plot twist! - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
L’ ignoranza nel periodo in cui viviamo, viene condannata e sminuita. Eppure è uno dei fattori principali che consente l’evoluzione. Ma ogni tipo di ignoranza presenta questo vantaggio ? Evidentemente no. C’è ignoranza e ignoranza. Per esempio, anziché trattare l’ignoranza come una caratteristica, prova a considerarla uno strumento. Perché se l’ignoranza diventa uno strumento ( come del resto la conoscenza ) ti sarà più facile notare quando può essere utile ( spinta alla ricerca e curiosità ) e quando invece è dannosa…. Il punto di partenza del Life Style Design è proprio questo: non esistono cose giuste o sbagliate. Piuttosto esistono cose UTILI e INUTILI… - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
quando parliamo della sogkia xi attenzione siamo soliti dar questa accezione all'attenzione rivolta verso l'esterno. Qui però proviamo a capire quanto essa possa spingersi anche nell ascolto interiore per riuscire a creare una suggestione che xi permette di immergerci appieno nelle nostre risorse e che porta spesso a 'giardini segreti' ricchi di risorse, di solito occultati al vivere quotidiano. - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
Todd Rogers, uno scienziato comportamentale della Harvard School of Development, ha condotto una serie di esperimenti per scoprire cosa induce le persone a conservare i ricordi con più facilità. Rogers ha mostrato che un oggetto fisico stimola meglio la memoria rispetto agli appunti scritti o elettronici. Per esempio, fare un nodo al fazzoletto sarà più efficace che scrivere una nota sullo smartphone. Todd C. Handy, neuroscienziato della Dartmouth University. L’équipe di Handy ha sottoposto gruppi di studenti universitari all’elettroencefalogramma (EEG) per misurare l’attività del cervello nelle aree responsabili dell’attenzione. I ricercatori hanno chiesto agli studenti di osservare rapidamente immagini che ritraevano sia un oggetto afferrabile con le mani (come un cacciavite o una tazza) sia un oggetto meno afferrabile (il sole, una barca a vela), disposti fianco a fianco. Dalle letture dell’EEG, Handy e colleghi appurarono che l’attività del cervello era sempre più intensa quando riguardava uno strumento tangibile. Implicazioni interessanti quando si parla di formazione e coaching introducendo modalità interattive come il Lego Serious Playing o altre forme di gamification che prevedono la manualità come modalità di azione principale. In altri termini, il solo pensiero di utilizzare le mani attiva “i riflettori” della nostra attenzione facilitando apprendimento e memorizzazione con molto meno sforzo... - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
Con un gioco di parole semplice ma pungente, spostiamo iil focus da un antagonismo tra professionalità ed amatorialità per pensarli in un modo nuovo, differente e complementare - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale
Ti sei mai definito un “amatore” di qualcosa? Che significato attribuisci a questa parola? Lasciami indovinare... “ Qualcuno che si dedica ogni tanto, senza troppo impegno a qualcosa senza pretendere di ricavarne qualcosa...”. Ci sono andato vicino vero? Del resto è questo il significato che questo termine ha assunto ai giorni nostri. Il livello “amatoriale” è quello dei dilettanti. Appunto. Di chi si diletta ovvero si diverte. Il concetto di amatore è molto simile a quello di gioco. Spesso quando dici a qualcuno stai giocando intendi dire che quella persona non è seria. Ma se ci rifletti bene il gioco spesso è incredibilmente serio! Per esempio il calcio, o il poker, o tanti giochi on Line con giri d’affari milionari. Dunque tornando all’amatore e’ bene rivalutare questa parola. Perché significa molto di più di professionista.... Perché? Beh...Buon ascolto... - Scopri tutti i nostri contenuti su: https://rinascitadigitale.it/…
Troppo grande per definirla, troppo peculiare per descriverla. Troppo personale per raccontarla. La felicità è qualcosa che possiamo guardare solo quando abbiamo la giusta velocità, il giusto sguardo, la giusta attenzione. E "giusto" è una parola che non ha significato universale, perché ognuno può sentire di partecipare alla propria felicità solo attraverso i propri occhi. Possiamo coglierla, questo sì, e farla germogliare nel continuo divenire mentre scegliamo la direzione del viaggio della nostra esistenza. - Scopri tutti i nostri contenuti su: https://rinascitadigitale.it/…
è fuor di dubbio che ognuno lavori per sé quando ricerca la propria felicità, ma potremmo dire che non potrebbe raggiungerla senza specchiarsi negli occhi di un altro?! sì! Non per uno standard, o per impossibilità di farcela da solo, ma perché la fiducia è un gioco che si gioca di squadra, l'avventura è fatta di scoperta di qualcosa di altro da noi, la consapevolezza è fatta di echi di grida di altre voci dentro una stanza buia. Perché, in sostanza, la felicità è uno sport di contatto. E nessuno fa goal senza un buon passaggio! - Scopri tutti i nostri contenuti su: https://rinascitadigitale.it/…
QUANTO SEI ABITUATO A CERCARE LA FELICITA'? Molto? Allora forse avrai notato che.... più la insegui, meno la trovi! La ricerca della felicità è un abitudine malsana... un atteggiamento mentale di cui soffriamo in molti... E del quale dobbiamo imparare a disfarci....altrimenti non la assaporeremo mai! Non dobbiamo condizionarla alla risoluzione di un problema esterno poiché sappiamo che risoltone uno ne sorgerà immediatamente un altro, poi un altro e così via.... La nostra vita è spesso un susseguirsi di momenti cruciali, decisioni, scelte ed ostacoli che ci si presentano davanti al fine di "potenziarci", di farci evolvere e chiarirci quale sia la ragione per cui siamo venuti su questo pianeta. Ognuno di noi ha uno scopo ben preciso, un valore immenso che può apportare al mondo e che ne sia a conoscenza o meno, rimane il fatto che ha tutto ciò già dentro di sé. Felicità vuol dire allineare sempre di più pensieri ed azioni alla direzione del nostro scopo, della nostra "missione". F. Nietzche scriveva che "ciò che non ci distrugge ci rende più forti" e penso che un pò tutti conveniamo sul fatto che, ogni volta che ci siamo evoluti, ciò è avvenuto nei momenti di maggior criticità, nei momenti in cui abbiamo tirato fuori dal cilindro risorse che non pensavamo di possedere. Ogni qual volta ci troviamo dinanzi ad ostacoli che sembrano sassi sul nostro cammino, possiamo decidere se fermarci ed arrenderci oppure usarli per formare "un ponte" che ci permetta di arrivare sull'altra sponda del fiume, ove ci attende la nostra felicità.... Se ci evolviamo e miglioriamo diveniamo più sicuri, più soddisfatti di noi, più realizzati e dunque più felici, dunque è un paradosso evitare gli ostacoli a tutti i costi nella speranza di essere più felici: la vita è fatta di alti e bassi, per cui, se vogliamo essere felici dobbiamo allenarci ad esserlo, allenare la nostra mente, allenare la capacità di scegliere i nostri pensieri e le nostre reazioni agli eventi, indipendentemente da quali vicissitudini affrontiamo: certo, a volte risulterà più facile, a volte meno, ma il grado di difficoltà sarà sempre funzione della preparazione che abbiamo costruito, della "pratica" di felicità che abbiamo coltivato in noi. Per quanto a volte ci sembri difficile vivere, è bene ricordare che abbiamo già dentro di noi il seme della felicità, come fosse in embrione: proprio per questo è necessario imparare a nutrirla per vivere al meglio, annaffiare il suo seme affinché cresca, prosperi e diventi un albero ben radicato in noi con i rami che si diffondono verso tutte le direzioni e gli aspetti della nostra vita. Abrahm Lincoln soleva dire che "la maggior parte delle persone è felice nella misura in cui hanno deciso di esserlo"... M.N. Chappel, noto psicologo affermava che "la felicità è un prodotto delle idee, dei pensieri e degli atteggiamenti che nascono e si sviluppano dalle attività proprie degli individui..." George B. Shaw affermava che "nessuno, tranne un santo, può essere felice h24 al 100%, tutti i giorni della sua vita in quanto l'assenza di un alternanza fra felicità ed infelicità andrebbe paradossalmente a vantaggio di quest'ultima, rendendoci dunque più infelici che felici....". Del resto ogni picco di montagna per esistere ha bisogno di una sua valle... In larga misura, la nostra infelicità dipende dall'abitudine ad avere un certo tipo di reazioni ai fatti ed alle circostanze che ci accadono in quanto è dimostrabile che non possiamo avere il minimo controllo sugli avvenimenti che ci accadono intorno...possiamo influenzarli, certo ma senza garanzia di risultato. Ciò su cui possiamo avere pieno controllo sono le le nostre reazioni agli avvenimenti, una capacità che possiamo affinare, incardinare sempre più nella nostra personalità fino a quando diventerà un abitudine, un approccio ed una lente con cui osserviamo e ci muoviamo nel mondo. Alcuni di noi pensano che imparare a vedere positivo, che allenare il proprio modo di reagire, positivamente agli eventi sia un modo di "edulcorare" la realtà, non rendendosi conto che sia in positivo o in negativo, ciò che vediamo è sempre una interpretazione della realtà, la nostra interpretazione soggettiva: la differenza sta nell'essere consapevoli di questa nostra scelta, ovvero renderci conto che la stiamo facendo e dunque avere la facoltà di indirizzarla di cambiarla, di renderla utile ai nostri fini o quantomeno a vivere meglio. L'abitudine a reagire agli eventi con reazioni di "infelicità" si radica in noi dopo che nasciamo, durante l'infanzia e l'adolescenza, in cui per attirare l'attenzione di genitori e persone care impariamo a piangere, ad urlare a farci sentire "bisognosi" e dunque ricevere aiuto ed assistenza. Tale atteggiamento, protratto per anni e rinvigorito dalle attenzioni che otteniamo, purtroppo ci porta sempre più a credere che sia quello giusto per ottenere ciò che vogliamo dalla vita e per essere felici ma è proprio in quel momento invece che ci stiamo indebolendo, che stiamo delegando la nostra felicità a qualcosa che è all'esterno di noi invece che rivolgere la nostra attenzione all'interno, ove si celano le nostre risorse più preziose...Carl G. Jung soleva spesso ripetere: "chi guarda fuori da sè sogna, mentre chi guarda dentro di sè, si risveglia." La nostra felicità è dentro di noi ma è spesso prigioniera dei nostri pensieri, che "grida" fra le sbarre delle nostre abitudini malsane: la buona notizia è che abbiamo la chiave per aprire la cella e liberarla, dobbiamo solo usarla... A presto! - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
In questa puntata voglio raccontarti una storia… che comincia 300 anni fa ad Atene. Il nostro personaggio si chiama Zenone di Cizio e ciò che lo caratterizza è la corrente filosofica che fonda: lo stoicismo. Si. Perché questa parola deriva dal portico (Stoà) dove questo personaggio soleva passeggiare e tenere le sue lezioni ai suoi seguaci. E forse lo stoicismo è uno degli esempi più antichi di Life Style Design: perché appunto si prefiggeva di insegnare L’ARTE DI VIVERE MEGLIO. In particolare c’è una pillola di questa filosofia particolarmente utile: quella che insegna a definire le proprie paure, prima dei propri obiettivi. Perché le paure sono più nitide, dunque ci definiscono meglio. Ma soprattutto sono dei limiti. Che spesso si rivelano totalmente immaginari. Ci vuole tanto? Non proprio. Basta sapere da dove partire! - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
Uno dei punti chiave di Mindfulness e corsi di crescita personale ruota su azioni, rituali e modalità di atteggiamento calmo. Ma. Cosa c'è davvero dietro il concetto di calma?! Quanto questa è da cercare dentro pratiche ed atteggiamenti? Quanto invece dentro il nostro modo di porci nelle difficoltà stesse che incontriamo? Più della calma in quanto tale, comprendiamo un concetto di calma funzionale. Un contenitore di soluzioni da portarci dietro; come una razione K, un coltellino svizzero, un kit di pronto soccorso. Per usarla là, nell'occhio del ciclone, proprio dove riuscire ad essere calmi ci sembrerebbe impossibile. - Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
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Pillole di LSD (Life Style Design)

Continuiamo a parlare di mindfulness. “La mindfulness fornisce le risposte che stavi cercando!” Sono stato in un bel po’ di seminari e in un bel po’ di gruppi dove ti dicevano questo. E il bello era che ci credevo! Credevo di aver trovato le risposte alle domande con cui ero arrivato a quei seminari. Tipo: “esiste il modo di ritirarsi da tutto e vivere felici per sempre?” “Come posso “illuminarmi” come il Buddha e uscire da questa sofferenza?” E tante altre varie domande inutili. Perché il punto era proprio questo. Le domande erano inutili. E ora vi spiego perché. Tutto ciò che viviamo in un determinato ambiente tende a plasmare ciò che sentiamo con i connotati di quell’ambiente. Esempio: se siamo in un ritiro di mindfulness dove sentiamo parlare solo di alcune tematiche e interagiamo solo con un certo tipo di persone, ci sembrerà semplicissimo pensare che quello è il tanto agognato rimedio che cercavamo! Poi però torniamo alla nostra vita di tutti i giorni (a meno che non decidiamo di lasciare tutto e vivere in un centro di meditazione) e sperimentiamo la difficoltà di mettere in pratica alcune cose nel nostro contesto quotidiano. In poche parole quelle risposte che abbiamo trovato al seminario o al corso non ci sono utili. Forse sarebbe stato meglio farsi domande diverse. Le domande sono una pratica tangibile di presenza. Di mindfulness. Di che qualità sono le domande che ti fai? Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
Mindfulness. Tradotto più o meno con 'consapevolezza'. Oggetto del desiderio delle mode odierne, sono un'infinità oggi le offerte formative che la contemplano. La Mindfulness sembra la panacea di ogni male. "Contro il logorio della vita moderna!" come citava lo spot di un noto amaro al carciofo, tanti anni fa. La verità è che questa serie di tecniche, nate negli U.S.A. negli anni '70, e quindi relativamente recenti come metodo, sono mutuate da discipline di meditazione orientali vecchie di migliaia di anni, con un po' di aggiunte scientifiche, mescolate, laicizzate e remixate per essere più cool. Funzionano?! Certo! Ma. Solo se fatte bene!! L'occidente pieno di stress ha vissuto proiettato nel passato e futuro per secoli, generando per altro lo standard del mondo sedicente moderno, ed ora tenta di martellarci dentro un concetto extra giudiziale e del 'qui ed ora' in completa controtendenza, che, se ci fosse sempre stato non avrebbe di certo creato la realtà che conosciamo, e che non funzionerebbe se fosse un concetto già condiviso da tutti. Perché non ci si 'faccia fessi' da soli, il concetto di Mindfulness deve essere applicato non solo alla pratica ormai scientificizzata del 'come funziona' , ma va messo in discussione dentro un sistema di valori ben più ampio, in cui noi siamo immersi. La Mindfulness è meravigliosa solo se comprendiamo che essa è già presente in noi, e non è solo un antidoto allo stress ed alle ansie sotto forma di corso prezzolato, ma è da integrare nella ricerca continua un modo di vivere per cui gli elementi che le causano devono avere il giusto peso nel nostro equilibrio dove noi dobbiamo accogliere prima di tutto, tutto, scegliere chi siamo ed i nostri valori scoprendoci tra 'children & killers' (eh?! tranquilli poi ve lo spiego!). E trasformarci di conseguenza. Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
Iniziamo con il chiarire una cosa: mindfulness è un modo diverso di chiamare la meditazione. Non è niente di particolarmente innovativo ne tantomeno è più facile della meditazione stessa. Anzi. Tutt’altro. Ironia della sorte, a chi di noi ha più bisogno di aiuto per trovare una mente calma spesso mancano proprio le basi. Intendiamoci. Chi dice che focalizzando l’attenzione sul respiro si ottiene una sensazione meravigliosa e notevoli benefici dice il vero. Ma secondo la mia esperienza, raramente è sufficiente. Ne tantomeno è così facile. È semplice, certo…ma tutt’altro che facile!! Per cominciare, se i tuoi schemi respiratori e il tuo sonno sono scarsi, può essere molto difficile mantenere l'attenzione sul respiro o nel momento presente. E spesso questo porta a scoraggiarsi molto presto. Come diavolo puoi provare una mente calma se la tua energia è bassa? Se il tuo corpo è in uno stato costante di lotta o fuga? Se la tua mente è dappertutto, l'ultima cosa che ti riesce fare è concentrarti sul respiro…o su qualsiasi altra cosa! Per focalizzarsi e poi concentrarsi “pienamente”, è necessario innanzitutto cambiare stato alterando la respirazione. Per migliorare il flusso sanguigno e l'apporto di ossigeno al cervello e per attivare il nervo vago. Quando il tuo cervello è calmo e i tuoi livelli di energia sono buoni, è più facile concentrarsi sul respiro. Ricorda: “La mente controlla il corpo. Ma il respiro controlla la mente”. Quindi, nel dubbio… inizia dal respiro. È molto più facile… 👍😉…
Perché per disegnare la forma della tua vita prima devi immaginarla. Einstein diceva spesso: “L’uomo ha un dono che è l’immaginazione ed un servo che è la mente razionale. Purtroppo sta creando un mondo che venera il servo ma ha dimenticato il dono.” Allora chiediti: a che livello e’ la mia immaginazione? Quanto e’ potente? Dove può portarmi? Sappi che più la fermi e più soffochi il tuo potenziale. Che dici? Vuoi testarla? Allora seguimi in questo breve viaggio…e vediamo dove arriva. Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
A volte non coincidono, più spesso di quanto siamo coscienti. Ed in quei casi ci scarichiamo delle nostre energie vitali, perché annaspiamo cercando il senso di ciò che non lo ha. Non quello che idealmente vorremmo, quanto meno. Capire cosa ci deruba della nostra è energia è un lavoro intimo e sottile, a volte richiede dei complici. Trovarli e risolvere rimane una necessità. Come farlo è tutto da scoprire. Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
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Pillole di LSD (Life Style Design)

La gestione della nostra energia, la capacità di focus e lo stato di massima prestazione dipendono in larga misura dalla qualità del respiro e dalla corretta ossigenazione dei tessuti cellulari. Per avere una performance di livello dunque non basta il possesso di contenuti, titoli e competenze aziendali ma è altrettanto imprescindibile entrare in contatto con il proprio respiro e “farci amicizia” al fine di attivare le risorse dormienti ed estrarre il meglio dal proprio potenziale. Scopri il nostro mondo di contenuti! znap.link/RinascitaDigitale…
Cosi grida Gandalf il Grigio al resto del gruppo in un capitolo della trilogia del Signore degli Anelli, all arrivo di un antico demone dal sottosuolo. Gli intima di fuggire per non restare uccisi o feriti, restando a combatterlo da solo. Perché certi demoni non si possono affrontare da vicino, bisogna negarsi ad un ambiente tossico che ci ammala e ci fa soffrire. Bisogna fuggire. Per salvarsi e proseguire il cammino. Ma noi non abbiamo un mago buono pronto a difenderci, e soprattutto spesso non siamo in grado di comprendere quando intorno a noi le situazioni sono dannose, ci portano a nevrosi, a sofferenza, e mentre la cosa più giusta sarebbe fuggire, restiamo concentrati li ad intossicarci ed avvelenarci. Iniziamo oggi a capire quali sono i segnali che dovremmo ascoltare per battere in ritirata in tempo per non essere feriti e poter così attuare strategie per vincere le battaglie invece di sacrificarci ad una sicura sconfitta.…
Cosa significa essere “anti fragile”? Da quando Nassim Taleb ha coniato il neologismo nel suo ultimo libro, il costrutto dell’antifragilità, si è fatto strada nel mondo delle aziende e del coaching. Nietzsche forse avrebbe definito così il suo “super uomo”, o avrebbe parafrasato l’antifragilità con il suo proverbiale motto “ciò che non mi distrugge mi rende più forte”. Ma soffermarsi alla filosofia o le frasi ad effetto molto spesso non basta per rendere vivo e concreto un concetto. Ecco perché ci vuole una bella storia.…
Noi ce l'abbiamo? Come i protagonisti de "La casa di carta" che sono in balia degli eventi, spesso ci buttiamo nelle cose con la costanza di un ariete e la forza di un condottiero, ma non abbiamo considerato che qualcosa può sempre coglierci di sorpresa sconvolgendo i nostri piani. E non si tratta di non volerlo abbastanza, quanto di restare disarmati di fronte ad un cambio di passo da perdere lucidità e non arrivare all'obiettivo come speravamo, o ancor peggio di desistere. Ecco perché un piano, o anche vari, differenti, devono essere già stati considerati. Evitare l'ansia è il primo, facile parametro. Ma c'è dell'altro. In una logica frenetica spesso lasciamo indietro pezzi di noi, altri modi di pensare e pensarci, altre possibili parti che ci compongono. Smettiamo di essere orizzonti variegati per diventare punte di frecce, affilate sì ma che se mancando il bersaglio perdono il loro significato. C'è una molteplicità in noi che non va dimenticata, per esser sempre nel gioco. Mai definitivi ma capaci di pensarci in molte forme e con molti colori. La realtà mutevole non è bianca a nera, e restare cangianti può farcene cogliere le molte sfumature. Ecco a cosa servono i piani B. A ricordarci che noi stessi siamo molte cose insieme, e non ci sono fallimenti ma solo diverse sfumature del nostro colore.…
Più è ampia la possibilità di scelta maggiore è il beneficio che ne possiamo trarre? Però aspetta. E se ti dicessi che ogni singola scelta che prendiamo va a erodere la nostra energia mentale? Sai quante scelte prende un individuo mediamente in una giornata? 12.000. Forse è tempo di rivalutare il ruolo che certe decisioni hanno all’interno della nostra giornata, per evitare che le nostre forze vengano disperse in affari di poco conto.…
A cosa dobbiamo prestare attenzione quando abbiamo un problema? Cosa ci può portare a risolvere al meglio? Non ci è dato sapere se quando siamo nelle difficoltà saremo capaci di uscirne; spesso le variabili non sono sotto il nostro controllo, o non abbiamo modo di gestirle. Sai invece che cosa è sotto il nostro controllo? Noi stessi. Il nostro stato d’animo. La comprensione del fatto, che anche se non sappiamo come uscire da una difficoltà, è pur sempre vita. Sempre degna di essere vissuta. Di non essere dimenticata. Con questa certezza addosso, possiamo trovare le soluzioni attraverso le nostre azioni e le nostre reazioni, accogliendo il percorso prima della meta. È spesso questa attitudine, a creare le condizioni che ci portano ad uscire dal labirinto in cui ci eravamo persi.…
La puntata di oggi è un po’ particolare perchè invece che ragionare su un argomento, per farti riflettere preferiamo raccontarti una storia. Una storia che parla del valore della cooperazione e dell’inefficacia che, al contrario, dimostra in certi casi sua sorella; la competizione. Per prenderci il merito delle soluzioni ai problemi spesso tendiamo a lavorare da soli, senza pensare al valore che solo il lavoro di squadra sa generare. In questa storia non ci sono persone, perchè al tempo in cui è ambientata ancora non esistevano, ma siamo certi che capirai comunque il messaggio che vogliamo lasciarti. Buon ascolto.…
P
Pillole di LSD (Life Style Design)

Abbiamo iniziato nello scorso episodio a parlare di distrazione positiva e di come possa aiutare a eliminare le tensioni che offuscano pensieri limpidi per raggiungere obiettivi concreti o immediati. Forse qualcuno di noi ha già provato e scoperto che funziona! qualcuno invece ha avuto la sensazione di non ottenere quanto sperato. Passiamo adesso a fare un po di pratica con alcuni esercizi ed atteggiamenti per rendere costruttivo questo momento chiave. come sempre da declinare in modo individuale.…
Quando ho fatto questa domanda ad una anziana ed energica signora questa mi ha risposto “Se ho ragione sono anche felice!”. Non è così. Il fatto di avere ragione molto spesso è la base per iniziare una lotta. Contro le ingiustizie – ci diciamo – in realtà una lotta perché la nostra ragione vinca. Cerchiamo di giustificare queste ragioni con argomentazioni razionali e che non tengono conto degli aspetti emotivi del nostro interlocutore e nemmeno dei nostri aspetti emotivi. Vogliamo avere ragione perché associamo al successo la felicità. Perché associamo la felicità al potere e alla dominanza. Quello che succede, quando abbiamo imposto la nostra ragione, il nostro punto di vista, è che spesso abbiamo rotto o incrinato il tessuto di una relazione. Anche questa è una forma di iper-competizione. Anche questa fa danno a noi e a chi ci sta intorno. Per paradossale che possa sembrare, più a noi che a chi ci sta intorno….…
Nel mondo del 2021 ci viene richiesta una velocità multidisciplinare che spinge al limite la nostra soglia di performance. In agguato come predatori ci sono distrazioni. Alcune di queste ci fanno perdere la strada di casa. Altre, però, ce la fanno ritrovare. Perché non sempre la velocità è sinonimo di miglioramento. E a volte deconcentrarsi è più illuminante che tentare invano di spingere sulla propria capacità di raggiungere gli obiettivi, magari inadatti, che ci siamo prefissati.…
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