GAZA: “LA SITUAZIONE SUL CAMPO È ANCORA MOLTO DIFFICILE” L’INTERVISTA A RAHIM DI ACTIONAID PALESTINE
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Dopo la firma, nella notte in Qatar, dei negoziatori di Israele e Hamas, l’accordo su cessate il fuoco e scambio di prigionieri a Gaza ha ottenuto nel pomeriggio l’approvazione del gabinetto di guerra di Tel Aviv, nonostante la contrarietà espressa dai ministri fascisti dei coloni, Smotrich e Ben Gvir.
Dopo il primo via libera, Netanyahu ha tuttavia minacciato: “se la fase 2 non dovesse portare a risultati concreti, la guerra riprenderà, con il supporto Usa”.
Nel tardo pomeriggio la riunione del governo di Tel Aviv – spaccato dall’opposizione interna della destra colonica fascista – per dare luce verde definitiva all’inizio del cessate il fuoco. Stando alle tempistiche emerse, l’elenco dei primi prigionieri (33) che saranno liberati da Hamas nelle prime 6 settimane di tregua sarà ricevuto da Israele domani, mentre la liberazione effettiva dovrebbe scattare domenica. A quel punto Tel Aviv libererà 95 prigionieri, quasi tutti minori e donne. Tra loro, nella lista diffusa da Tel Aviv, anche Khalida Jarrar, compagna e deputata Fplp.
In un mese e mezzo, lasceranno le galere dell’occupante 1650 persone: 700 combattenti delle fazioni della Resistenza, di cui 250 con l’ergastolo; 1.000 cittadini di Gaza catturati dall’8 ottobre e 47 ri-catturati negli anni.
Il tutto mentre Israele bombarda all’impazzata tutta la Striscia, con 88 morti solo nelle ultime 24 ore. Video mostrano droni che fanno cadere bombe sugli edifici che ospitano sfollati, sulle tende dei campi profughi. Intere famiglie sono state assassinate nella distruzione completa degli edifici residenziali. 28 bambini e anche 2 giornalisti tra le vittime.
L’intervista di Radio Onda d’Urto a Riham, coordinatrice comunicazione di ActionAid Palestina Ascolta o scarica
Le violenze e le aggressioni dell’occupazione israeliana proseguono anche in Cisgiordania. Solo oggi aggressioni a Salfit, Nablus, Sebastia, Beita, Qafr Kaddum e Qusra. Per rafforzare il processo di colonizzazione della West Bank, il ministro della Difesa Katz ha poi annullato tutti gli ordini di detenzione amministrativa nei confronti dei coloni sionisti. Per lo stesso Katz la decisione intende “inviare un chiaro messaggio di sostegno e incoraggiamento al progetto di insediamento: è meglio che i coloni siano felici piuttosto che lo siano i terroristi rilasciati”.
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