Player FM - Internet Radio Done Right
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Gameromancer, il podcast videoludicamente scorretto explicit
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Questo non è il solito podcast di videogiochi. Gameromancer è una ribellione contro chi si occupa di videogiochi per (e con) lucro, riducendoli a mera merce. I videogiochi sono Cultura, sono Arte, sono Vita. E in quanto tali assolutamente personali.
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Questo non è il solito podcast di videogiochi. Gameromancer è una ribellione contro chi si occupa di videogiochi per (e con) lucro, riducendoli a mera merce. I videogiochi sono Cultura, sono Arte, sono Vita. E in quanto tali assolutamente personali.
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×Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Death Stranding aveva troppo gameplay. Tutte le volte che qualcuno mi ha detto "bella storia, ma è senza gameplay" ho combattuto con la voglia di fare cose che l'algoritmo non approverebbe. Death Stranding è quasi tutto gameplay. È il gioco di Kojima in cui c'è più gameplay. Solo che confondete gameplay e combat system. La trama di Death Stranding io manco me la ricordo. Ho qualche flash delle parti narrative finali, il Cliff-Hunger, la scelta di Sam proprio alla fine e qualche altra vaga immagine. Tutto ciò che il gioco voleva dirmi, me l'ha detto con il gameplay. Invece mi ricordo benissimo la mappa. La difficoltà di andare oltre le aree più impervie. La soddisfazione di aggiungere un pezzo di strada che collega un punto nevralgico. Quella di trovare una teleferica già pronta a cui collegare la tua. Quanto è pesante stare disconnessi e quanto è bello riconnettersi. Il problema di Death Stranding è proprio l'opposto. Te ne accorgi proprio quando cominci a mettere in giro le teleferiche. C'è troppo gameplay, troppi strumenti che facilitano quella pesantezza iniziale, che a un certo punto rendono tutto inutile che tanto si va in teleferica da una parte all'altra della mappa. Penso che a Kojima sia mancato il coraggio di andare fino in fondo e darci il core gameplay di Death Stranding senza indorare la pillola. Ma in effetti già così non tutti l'abbiamo capito, figurati senza poter minmaxare le consegne...…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Lo State of Play è stato una merda perché non si è vista roba nuova, quando tra manco una settimana esce Death Stranding 2 e ad ottobre tocca a Ghost of Yotei. La Summer Game Fest ci ha buttato in faccia due ore di annunci di cui se va bene ce ne ricordiamo 3. Konami ha sovrascritto gli annunci delle modalità ispirate ad Ape Escape (PlayStation 5 e PC) e Bomberman (su Xbox) di Metal Gear Solid Delta annunciando il remake del primo Silent Hill. Di cui non c’ha manco mostrato un cazzo. L’hype dura sempre di meno. È andata bene a Clair Obscur che è riuscito a far parlare di se per un mese, ma la norma è vedere i videogiochi dead on arrival già quando arrivano sullo scaffale. Anche quando alle spalle c’hai i soldi come Wanderstop o la nomea come Kingdom Come Deliverance 2, uscito a febbraio e dimenticato già ben prima dell’arrivo di marzo. Abbiamo un problema di memoria che esula dagli hard disk sempre più inadeguati a salvarci dentro i giochi. Ad essere inadeguati siamo noi che non teniamo più vivi i videogiochi che ci piacciono perché è più soddisfacente andare appresso a quelli che ancora devono nascere.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Il videogioco è la dimensione dove lo spin off è più a suo agio. E dove è libero di fare delle cose davvero fuori di testa, tipo prendere Borderlands e farlo diventare un’avventura stile Telltale (si può dire “stile Telltale” parlando di un gioco di Telltale? Boh, io ormai l’ho detto) o diventano addirittura serie […]…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Ti sei mai chiesto qual è stato il primo sequel nella storia dei videogiochi? Ti sei mai chiesto com’è che un sacco di roba che ha contribuito a diffondere i videogiochi, un sequel “non lo ha mai avuto”? O meglio, Tetris 2 esiste, e non sto alludendo a Tetris Effect, ma proprio ad un gioco brandizzato come Tetris 2 uscito nel 1993, solo che chi cazzo l’ha mai saputo? Se ti chiedessi qual è il sequel di Pac-Man mi risponderesti Miss Pac-Man, eppure esiste pure un Pac-Man 2 che con la faccina che mangia le palline e scappa dai fantasmi c’entra ben poco. Ti sei mai chiesto che cosa significa il 2 nei videogiochi? Perché la nostra storia inizia da qualcosa che si chiama “Tennis for Two” – Tennis PER DUE, e nonostante dal 1958 sia passata una vita oggi Fares con la stessa gimmick sta facendo un pacco di soldi.…

1 Ep. 209: Clair Obscur: Expedition 33 spiegato bene 1:08:08
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Quando sei giovane stai con Maelle, è quando diventi adulto che inizi a vedere le ragioni di Renoir… Nota: dopo una mezz’ora dall’inizio della puntata si inizia a spoilerare pesante. La cosa viene esplicitata in tutti i modi possibili, ma ribadisco: quando senti le parole “Corinne Cléry“ continua a tuo rischio e pericolo. Il finale […]…

1 Ep. 208: Processo a The Witcher 3 1:03:55
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon The Witcher 3 usciva esattamente 10 anni fa e non sembra minimamente così vecchio.Merito del gioco? Fino ad una certa. CD Projekt con il suo terzo videogioco ha tirato fuori quello che è de facto diventato il template con cui si fanno ancora oggi i Tripla-A single player. Ma questo vuol dire che 9 Tripla-A single player su 10 che abbiamo giocato nell'ultima decade non si sono inventati un cazzo.Qualcuno ha provato a copiare i compiti cambiando qualcosa (tipo, Horizon Zero Dawn inventandosi i cyber-dinosauri o Ghost of Tsushima spingendo forte sul combat con le spade), ma per il resto l'industria dei grandi si è abbastanza accontentata di rifare The Witcher 3 e bella lì, tanto era più che sufficiente per vendere 20 milioni di copie di un Assassin's Creed a caso.Non se ne può fare una colpa a CD Projekt Red. Dopotutto non stiamo parlando di Cyberpunk 2077. Però è successa più o meno la stessa cosa accaduta nel 1993 quando dopo l'uscita di Doom tutto era a sua immagine e somiglianza, e solo nel '98 con Half Life l'industria ne è uscita.Con la differenza che oggi Valve di Half Life non ne pubblica più, e non è arrivato nessuno a spezzare il loop a cui c'ha condannato Geralt di Rivia.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Ad un certo punto abbiamo deciso che JRPG = turni. Solo che è una cazzata. La differenza tra un JRPG e un RPG occidentale, se ci pensi bene, è che il primo in realtà non è un vero RPG. Non hai le scelte, appunto, reciti una parte già scritta con zero margini per dare un’identità anche solo un po’ più personale alla maschera che stai indossando, al personaggio che stai controllando. Ci sono le statistiche, c’è un party e fine. Non se ne può fare nemmeno una questione geografica, perché di roba sviluppata seguendo questi stilemi se ne trova anche ad occidente. E ben prima di Clair Obscur, eh. Ben prima pure di Sea of Stars e di Chained Echoes. Già nel 2010 Double Fine aveva tirato fuori Costume Quest. Ad una certa abbiamo avuto i due giochini di South Park che erano questa roba qui. La tanto vituperata Ubisoft s’era inventata Child of Light. JRPG non vuol dire “Giappone” più di quanto non voglia dire “gioco di ruolo”. Vuol dire tirare fuori un’opera corale, raccontare un mondo lasciando che i giocatori viaggino da una città all’altra, scoprano cose parlando con gli NPC. E che non abbiano praticamente scelta, perché quelle sono cose da RPG occidentale.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon I trofei sarebbero una cosa pazzesca, se solo non li usassimo per misurarci il cazzo. Giocare Gris senza la notifica dell’obiettivo che si sblocca alla fine di ogni livello, facendoti capire che non stai giocando un livello ma una delle fasi del lutto, sarebbe un’esperienza completamente diversa. I requisiti minimi per capire Gris sono aver perso qualcuno, e i più fortunati di noi quindi senza questa protesi non potrebbero capire cosa stanno giocando. Altre volte gli obiettivi diventano un assist per scoprire cose che non sai di un gioco che sei convinto di conoscere a memoria perché fa parte del tuo background culturale, ma di cui non avevi mai carpito davvero tutti i segreti. Solo che poi succede che li usi per mostrare quanto sei molto più giocatore di quell’altro che Devil May Cry 1 mica l’ha platinato. Quell’ossessione per cui compri giochi scam del cazzo per poter pompare i numeri della tua gamertag, in sfregio a Yoko Taro e all’uso della madonna che ha fatto di questa meccanica in Nier Automata. I trofei potrebbero fare tantissimo per i videogiochi. E invece li abbiamo ridotti ad un gagliardetto che serve a titillarci l’ego. Un po’ come con i videogiochi.…

1 Ep. 205: Morrowind of the Same – remake, remastered, reboot e nei videogiochi 1:09:58
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Esce Oblivion Remastered e non si capisce più un cazzo. Tecnicamente è un remake, perché non è che son partiti dall’originale e hanno cambiato le texture tenendo immutato il coding, hanno cambiato engine ricalcando sopra il gioco del 2006. Ma Bethesda lo ha etichettato come remastered perché vuole giocare coi tuoi sentimenti, ha bisogno che credi che sia lo stesso gioco a cui hanno aggiornato solo la grafica – e in effetti lo è, solo che non dovrebbe essere una bella cosa ma c’han convinto che sia il risultato ottimale. Tutto questo perché chiamare Remake le cose par brutto. E quando le chiamano remake, lo sono davvero? Perché Final Fantasy VII Remake tecnicamente è un remake se usiamo la definizione cinematografica, ma in realtà è Nomura che fa il cosplay di Hideaki Anno. Questo grossomodo è il tema su cui ci siamo scannati questa settimana. Non abbiamo concluso un cazzo (as usual), ma magari ci puoi dire la tua negli appositi spazi commenti sulle varie piattaforme o sul gruppo Telegram del podcast videoludicamente scorretto.…

1 La Tier List di TUTTI i giochini di Nintendo Switch 1:09:38
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Com’è stata l’ultima generazione di Nintendo? Passando in rassegna le uscite in ordine temporale e provando a catalogarle secondo la nostra personalissima scala – dove la S sta per “liquido seminale secreto dall’apparato maschile” e il fondo del barile è un siculissimo “manco cu lignu” — è venuto naturale fare un po’ di considerazioni sulla lineup di roba che ci siamo sciroppati negli scorsi 8 anni. Tipo, perché è uscito un numero così smisurato di musou sulla console peggiore per garantire un’esperienza di gioco al di sopra dei 15 fps?…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon I giochini piccini di cui s’è fatta indiegestione stavolta sono: Ender Magnolia. Che è il sequel di Ender Lillies e apparentemente sistema diverse delle cosine che non funzionavano nel primo; Everhood 2. Che è il sequel de La Grande Corsa dei Puffi e su cui il Boss Finale e Sieg Heilteri hanno delle opinioni un po’ discordanti, nonostante comunque sia garbato ragguardevolmente a tutti e due. Ovviamente scherzavo, ed è il sequel di Everhood; Wanderstop. Che è il giochino di cui tutti hanno detto “è il sequel di The Stanley Parable” e invece cor cazzo, ma cor cazzo proprio. Ed è giustissimo così (questo peraltro Alteri l’ha giocato coi soldi del Patreon e manco ci ha scritto un rigo, complimenti); Spilled!. 5€ per giocare un paio d’ore ad un cozy game sul ripulire i mari con una pixel art bellina. La pixel art bellina è un po’ il filo conduttore di tutto questo cestione indie; Ale Abbey. Io con gli anni ho fatto pace con l’idea che non impazzisco per la birra e sono più tipo da vini da Long Island, però questo gestionale (ancora in Accesso Anticipato) su dei monaci che devono diventare mastri birrai e fare un pacco di soldi non è male per nulla; Cataclismo. Per un Accesso Anticipato che parte, uno che finisce e fa uscire finalmente il giochino. Cataclismo è stata una delle hit dell’anno scorso, Alteri c’era finito sotto e adesso che hanno aggiunto pure il workshop e una madonna di cose è contento. Ha piazzato 250mila copie in una settimanella. Buttale via; Keep Driving. Per la serie “guarda come il resto d’Europa fa i soldi mentre noi siamo qua a prenderci le letterine degli avvocati di Enotria”, è il gioco che mi ha fatto scoprire che in Svezia esistono effettivamente i Seven Eleven. Pensa te; Abbiamo parlato anche velocemente di un giochino che puoi giocare da te, basta che cerchi “Fight Ur Demons” su itch.io e lo trovi. È una roba a cui sta lavorando Francesco “Dipi” Di Pietro con cui siamo amici e quindi in conflitto di interessi, però è bello bello e ci sto passando più tempo del lecito sopra.…

1 Mario Kart World non è Forza Horizon e altro di Switch 2 raccontato con calma – Checkpoint 1:09:48
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Nintendo apre quello che non lo sappiamo ma sarà uno dei reveal di una nuova console peggiore da anni a questa parte con Mario Kart World e il durello è inevitabile. Sogni finalmente un Mario Kart moderno, sul modello di Forza Horizon o quantomeno di Burnout Paradise, la grande mappa open world piena di eventi che puoi esplorare con la cumpa di amici (che detto così sembra The Crew spiegato bene). Poi viene fuori che l’Open World in realtà è una modalità a parte rispetto ai soliti Grand Prix e non si capisce bene a che cazzo serva. Ad un certo punto sembra che Nintendo abbia osato lì dove Sony ha ritenuto che 5 milioni di copie non fossero abbastanza, in spregio al fenomeno di culto che s’è radunato attorno all’IP. Quella IP, il Miyazaki che abbraccia il gotico, l’orrore cosmico, i punti intuizione che ti rendono sempre più pazzo. Poi guardi i modelli poligonali che sembrano usciti da Dark Souls Prepare to Die (2012). E l’orrore diventa The Duskbloods, perché non ci vuoi credere che Miyazaki stia facendo quella roba lì. E insomma ne hanno già parlato tutti, ma nessuno ne ha parlato come ne abbiamo parlato noi. Sparati ‘sto checkpoint per fare un po’ il punto della situazione su Switch 2.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon TL;DR: Abbiamo parlato col papà di Star Overdrive. Se non sai cos'è, studia. Caracal Games sta facendo un giochino. Che poi tanto "ino" non è, nel senso che ok, in un periodo storico in cui abbiamo normalizzato le 200 ore di Assassin's Creed Valhalla 15 ore di gameplay sembrano poca roba, ma bisogna considerare che questi sono andati da Nintendo a mostrare la mercanzia e Nintendo ha risposto "domo arigato". E quindi morale della favola Star Overdrive è finito in due Nintendo Direct e a Kyoto ci credono un sacco. Ed è facile credere in Star Overdrive, dopo aver preso un po' di familiarità con l'hoverboard e aver intinto le dita nei dungeon giocabili della demo. È facile perché ci rivedi un po' di Breath of the Wild, un po' di Monster Hunter, un po' di Tony Hawk perfino. Ne avrà per 15 ore? Per ora possiamo dire che Tommaso Bonanni, che di Caracal Games è il CEO e di Star Overdrive il babbo, ne aveva per un'oretta. E l'abbiamo registrata. Goditela. Per un parere più critico sul gioco, tocca aspettare che ci giochiamo.…

1 Ep. 203: Pato of Exile – serie videoludiche che hanno tradito le aspettative 1:00:03
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Quante serie videoludiche sembravano il prossimo Pallone d’Oro e poi han fatto la fine di Alexandre Pato? No, non copulare con la figlia di B., ma non riuscire ad essere all’altezza delle aspettative che avevano costruito. Dopo Borderlands 2 – e anche la parentesi Telltale della serie – pensavamo che Gearbox fosse sul punto di consacrarsi come uno degli sviluppatori capaci di confezionare un classico ad ogni release. Poi è successo The Presequel, e nemmeno Borderlands 3 è riuscito a farcelo dimenticare. Men che meno il film sfigatissimo uscito da Hollywood fuori tempo massimo. Un po’ com’è successo a Prince of Persia, morto male dopo la trilogia delle sabbie e arrivato in sala con 10 anni di lag, e pure ad Assassin’s Creed, che però poi è riuscito ad aprire un nuovo ciclo andando a copiare di peso The Witcher 3. Chi non c’è l’ha fatta è Final Fantasy. Quand’è che la serie ha iniziato a diventare irrilevante? C’è chi dice con Tre Uomini e una Gamba Final Fantasy XV, chi invece ricorda la delusione dei corridoi di XIII dopo il quasi open-world di XII. C’è qualche stronzo che ti dirà già con Final Fantasy 7 perché non è il 6 ed era più fica la pixel art. Nei videogiochi abbiamo avuto Maradona e abbiamo avuto anche i Pato, gli Adriano, i Recoba. Serie che avevano i numeri e si sono perse lungo la strada. Serie che forse proprio per questo ci portiamo dentro. Perché è facile amare i Grand Theft Auto e i God of War, ma non ci emozioneranno mai quanto l’annuncio di un nuovo Metroid che arriva all’improvviso.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Nintendo presenta le Virtual Card per Switch e non si capisce assolutamente un cazzo. Non si vedeva una presentazione così confusionaria dai tempi dell'annuncio di Wii U. Ho dovuto guardare il video quattro o cinque volte per essere sicuro di come funzioni 'sta cosa: sostanzialmente da un certo punto in poi tutto quello che scaricheremo da eShop sarà una Virtual Card. Potremmo poi "disinserire" queste schede per poterle "inserire" su un'altra console su cui siamo loggati con lo stesso account, a patto di aver collegato le due macchine una prima volta tramite rete locale. Al momento per fare la stessa cosa bastava loggarsi e riscaricare il giochino da eShop, per la serie "ufficio complicazioni cose semplici". Ma le cose diventano anche peggio quando si arriva a come funziona il prestito dei giochi con altri account del tuo gruppo famiglia. Oltre a doverli scambiare su rete locale se ne può prestare solo uno per utente e solo per 14 giorni. "Proprio come con le cartucce fisiche" un cazzo. Non è ancora chiarissimo se tutto questo sostituirà l'attuale policy (che con qualche settaggio permette di condividere i giochi con un'altra persona e giocarli anche contemporaneamente). Se è un extra o una roba atta ad impedire l'account sharing su Switch 2. Quello che è chiarissimo è che Nintendo vuole trasformare anche i giochi digitali in copie fisiche, dimenticandosi però dell'unica feature che ci interessava: poterceli rivendere.…
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